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Covid-19: over 65 i più colpiti ma meno preoccupati per la situazione economica

29 Maggio 2020 09:45

Come gli Over 65 stanno vivendo l’emergenza Covid-19 è l’oggetto di una ricerca firmata dall’Osservatorio Grey Scale Economy Lab secondo cui la generazione dei boomers si sente più vulnerabile, ma meno incerta sul futuro.

Gli over65 e la crisi da Covid-19

Gli over 65 anni hanno perso potenzialità in termini economici con meno incertezza, ma al tempo stesso hanno una maggiore capacità di risparmio, voglia di fare sono gli elementi che permetteranno ai boomers di trainare la nostra ripresa. I senior sono stati sicuramente i soggetti più colpiti nel fisico e nello spirito dalla pandemia, ma le rilevazioni mettono anche in luce che sono stati in grado di affrontare economicamente questi mesi di lockdown con più tranquillità rispetto alla popolazione generale e oggi sono pronti per la ripartenza.

La loro situazione – dice la ricerca – evidenzia che hanno avuto meno impatti negativi a livello economico anche perché sono intervenuti riducendo le spese e mostrando la loro propensione al risparmio. Rispetto al totale del campione solo il 49% dei boomers è ricorso o pensa di ricorrere all’uso dei propri risparmi personali, (il dato sul totale della popolazione è del 59%). Inoltre, continua l’Osservatorio, solo il 28% pensa che non sarà in grado di provvedere alle spese fisse, come tasse, bollette e mutui. La percentuale si alza al 38% se estendiamo il dato a tutto il campione.

Come gli over65 affrontano la ripresa

Ma come stanno affrontando la ripresa e qual è la ricetta per andare incontro alle esigenze di questo target? Per l’85% degli Over 65 è forte il bisogno di ritrovare una socialità, ovvero di incontrare amici e conoscenti (70% sul totale), il bisogno di relax (65% over 65, versus 66% del totale) e stare all’aria aperta, 76% versus 87% (dato in diminuzione sui boomers nell’ultima settimana). Questa necessità si riflette nei dati sul piacere nelle relazioni sociali: il 44% del

target definisce gli incontri piacevoli (il 27% nella rilevazione precedente), un 30% controllati, il 29% diversi da prima e una percentuale del 25% che li giudica freddi (il dato precedente si attestava al 16%).