Opec più forte del coronavirus. Prezzi petrolio schizzano +7% in due sessioni anche per banche centrali
Laura Naka Antonelli
3 marzo 2020 - 08:04MILANO (Finanza.com)
Il fattore Opec è più forte del coronavirus, almeno quando si tratta di prezzi del petrolio, che ora hanno anche l'assist delle speculazioni su un'azione concertata imminente da parte delle banche centrali.I prezzi del Brent crude sono saliti così fino a +2,4% a $53,16, mentre le quotazioni del WTI sono avanzate fino a +2,7%, a $47,99 al barile.
Nelle ultime sessioni i prezzi del petrolio WTI e Brent hanno recuperato terreno, dopo essere capitolati di oltre il 20% dai record del 2020, a causa dei timori su un forte rallentamento dell'economia a livello globale provocato dagli effetti negativi del coronavirus.
Dallo scorso venerdì, il WTI è balzato del 7,2%, mentre il Brent è salito del 7%. Si tratta del rialzo in due giorni, su base percentuale, più forte per entrambi i contratti dal rally successivo agli attacchi missilistici contro gli impianti sauditi, avvenuti nel settembre del 2019.
Alcuni paesi Opec hanno segnalato negli ultimi giorni l'intenzione di tagliare la produzione fino a 1 milione di barili al giorno, rispetto alla riduzione precedentemente proposta, pari a -600.000 barili al giorno.
L'Opec e i paesi non Opec annunceranno il verdetto sui tagli nel corso della riunione a Vienna, attesa per i prossimi 5-6 marzo. Il taglio alla produzione di 1,7 milioni di barili al giorno concordato precedentemente dai paesi esportatori di petrolio scade alla fine di marzo.
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