News Finanza Indici e quotazioni Wall Street: futures si rafforzano nonostante ammissione Powell (Fed) su rischio recessione. Nasdaq +1%

Wall Street: futures si rafforzano nonostante ammissione Powell (Fed) su rischio recessione. Nasdaq +1%

23 Giugno 2022 13:16

Futures Usa in rialzo, con gli investitori che cercano di digerire, per quanto possibile, il fatto che anche il presidente della Fed Jerome Powell creda che la recessione negli Stati Uniti sia una possibilità. In un’audizione al Senato Usa, Powell ha confermato “il forte impegno” della banca centrale a riportare l’inflazione Usa, che viaggia ai ritmi record degli ultimi 40 anni, ben oltre la soglia dell’8%, al target del 2%. Allo stesso tempo il banchiere centrale ha ammesso che esiste “la possibilità ” di una recessione. Il soft landing dell’economia, ha precisato, “è il nostro obiettivo”. Ma si tratterà, ha continuato, di un obiettivo “molto sfidante, reso significativamente più sfidante da quanto accaduto negli ultimi mesi: e qui ci riferiamo alla guerra e ai prezzi delle commodities e a ulteriori problemi che hanno colpito le catene di approviggionamento”.

Dopo il rimbalzo della sessione di martedì, Wall Street ha chiuso così negativa: il Dow Jones Industrial Average ha perso 47,12 punti o -0,15%, a 30.483,13 punti; lo S&P 500 ha ceduto lo 0,13% a 3.759,89 punti, mentre il Nasdaq Composite è arretrato dello 0,15% a 11.053,08 punti.

Ma i futures, dopo la debolezza iniziale, sono ora in solido rialzo, in un contesto in cui a dominare è la volatilità. Trascorse le 13 ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono di 140 punti (+0,46%), i futures sullo S&P 500 sono in crescita dello 0,70%, mentre i futures sul Nasdaq sono in progresso dell’1%.

I prezzi del petrolio riducono le forti perdite delle ultime ore e della vigilia, che sono arrivate a far capitolare il contratto WTI fino a -7%. Al momento, il WTI scambiato sul Nymex cede lo 0,40% a $105,77 al barile, mentre il Brent arretra dello 0,20% rivedendo quota $111.

Incidono sul trend delle quotazioni anche le dichiarazioni del presidente americano Joe Biden che ieri, come da attese, dopo un incontro con i vertici dei colossi petroliferi, ha chiesto al Congresso Usa di passare la sua proposta di sospendere per tre mesi la tassa federale sulla benzina.

Obiettivo: aiutare le famiglie americane, sempre più in difficoltà con i prezzi alla pompa schizzati al rialzo.

Biden ha lanciato un appello anche agli stati, chiedendo loro di sospendere le tasse statali, che viaggiano in media a 30 centesimi al gallone. Ancora, un appello del presidente Usa è stato lanciato all’industria petrolifera, affinché raffini maggiori quantità di petrolio per aumentare l’offerta di benzina.