News Finanza Indici e quotazioni Wall Street pronta alla sbornia fondi ETF su Tesla: il colosso da $600 MLD dopo rally +700% entra nello S&P 500

Wall Street pronta alla sbornia fondi ETF su Tesla: il colosso da $600 MLD dopo rally +700% entra nello S&P 500

18 Dicembre 2020 15:58

Wall Street incerta nell’ultima sessione della settimana. Il Dow Jones segna un ribasso dello 0,21% a 30.238 punti circa; lo S&P 500 arretra dello 0,28%, a 3.712 punti; il Nasdaq piatto con una variazione dello 0,04% a 12.755 punti.

Giornata campale per Wall Street visto che, alla fine della giornata di contrattazioni, Tesla farà il suo ingresso ufficiale nell’indice S&P 500.

Con una capitalizzazione superiore ai $600 miliardi dopo un boom di quasi +700% dall’inizio dell’anno, Tesla diventerà la settima società più grande quotata sull’indice benchmark. Una grande vittoria per il fondatore e il ceo Elon Musk.

Gli operatori di mercato prevedono forti volumi sulla borsa Usa in attesa dell’evento, anche perché Tesla entrerà nel listino attraverso una singola operazione, e non in diverse tranche come qualcuno aveva ipotizzato.

In questo modo, lo S&P 500 sarà interessato dal ribilanciamento più imponente della sua storia.

La Cnbc scrive in un articolo che si stima che i fondi passivi che replicano l’indice devono acquistare le azioni Tesla per un valore superiore agli $85 miliardi, al fine di aggiornare i portafogli, vedendo contemporaneamente altre azioni per un ammontare di $85 miliardi.

Saranno ribilanciati anche altri fondi ETF, come l’Invesco QQQ Trust (QQQ) che replica il Nasdaq 100.

L’ingresso di Tesla coincide con l’evento trimestrale noto come giornata delle quattro streghe -quadruple witching -, che corrisponde alla scadenza di opzioni e futures su indici e azioni.

La seduta odierna, secondo alcuni trader, si confermerà tra le più concitate dell’anno.

Riguardo ai fondamentali di Tesla c’è da dire che, con i risultati di bilancio del terzo trimestre, il colosso fondato da Musk ha riportato il suo quinto trimestre consecutivo di utili, su un fatturato pari a $8,77 miliardi. L’utile è stato conseguito anche nel secondo trimestre dell’anno, nonostante la chiusura delle fabbriche in Usa imposta per far fronte alla prima ondata della pandemiache ha colpito gli Stati Uniti la scorsa primavera.

Per Wall Street la settimana si conclude positivamente: lo S&P 500 è in rialzo dell’1,6% (fino alla chiusura della sessione di ieri), apprestandosi a chiudere la sua quarta settimana positiva delle ultime cinque; il Dow Jones termina la settimana con un guadagno dello 0,9% e il Nasdaq fa molto meglio, con un rally del 3,1%.

Si attende il via libera del Congresso Usa alla proposta bipartisan di stimoli economici anti-Covid del valore di $900 miliardi. Il piano si basa su aiuti diretti ai cittadini, ma non include misure di protezione a favore delle aziende o aiuti a livello locale e statale.

Non ci sono dubbi sul fatto che i democratici faranno ulteriori pressing affinché arrivino altri aiuti agli americani, dopo che il presidente americano eletto Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio.

Sul fronte dei vaccini anti-Covid, una buona notizia è arrivata ieri con la decisione dei consulenti dell’FDA (Food and Drug Administration) di dare la loro approvazione al vaccino prodotto da Moderna, passo chiave per l’approvazione definitiva da parte dell’agenzia federale alla distribuzione ai cittadini americani.