News Finanza Indici e quotazioni Wall Street in rosso dopo S&P record. Tonfo di Twitter, bene Amazon dopo bilancio stellare, Apple paga annuncio Ue

Wall Street in rosso dopo S&P record. Tonfo di Twitter, bene Amazon dopo bilancio stellare, Apple paga annuncio Ue

30 Aprile 2021 16:02

Wall Street ritraccia, all’indomani della chiusura record archiviata dallo S&P 500 sulla scia dell’entusiamo alimentato dalla pubblicazione dei risultati di bilancio, alla vigilia, di Apple e Facebook.

Il Dow Jones perde più di 100 punti (-0,34%) a 33.948 punti circa; il Nasdaq cede lo 0,50% circa a 14.013 punti circa, lo S&P 500 fa -0,44% a 4.192 punti.

I risultati straordinari di Amazon non bastano a sostenere il sentiment degli investitori, così come non bastano le buone notizie arrivate dal fronte macroeconomico che hanno confermato, oltre alla solidità dei fondamentali economici Usa, anche l’aumento dell’inflazione.

Detto questo, per ora il reflation trade sembra essersi fermato, visto che i tassi sui Treasuries Usa rimangono sotto controllo all’1,64% circa, ancora ben al di sotto rispetto al record in più di un anno testato attorno all’1,77%, alla fine di marzo.

Prima dell’avvio della seduta è stato pubblicato il dato relativo alle spese per consumi, salite a marzo del 4,2%, meglio del +4,1% atteso e del -1% di febbraio.

I redditi personali sono volati del 21,1%, più del +20,3% stimato, rispetto al calo del 7,1% del mese precedente. I dati hanno beneficiato delle misure di stimoli economici varate dall’amministrazione Usa, in particolare del bazooka Biden del valore di $1,9 trilioni approvato prima della metà di marzo, che ha fatto sì che milioni di americani ricevessero pagamenti diretti di un ammontare fino a $1.400 nei loro conti correnti.

Focus sul trend dell’indice PCE di marzo emerso dal dato, termometro dell’inflazione Usa, salito su base mensile dello 0,5% e del 2,3% su base annua. Il core PCE – attentamente monitorato dalla Fed – è avanzato su base mensile dello 0,4% e dell’1,8% su base annua.

Tra le notizie societarie, focus per l’appunto su Amazon, dopo che il colosso dell’e-commerce ha annunciato utili e un fatturato, nel primo trimestre dell’anno, migliori delle attese. In particolare, gli utili netti si sono attestati a $8,1 miliardi, portando gli utili totali che il gigante ha incassato nel periodo della pandemia Covid-19 a $26,9 miliardi. Così come MarketWatch fa notare, si tratta di un valore superiore agli utili complessivi che Amazon aveva riportato nei tre anni precedenti. Amazon ha triplicato anche gli utili del primo trimestre dell’anno, rispetto a quelli del primo trimestre del 2020, quando i profitti, su base netta, erano stati pari a $2,5 miliardi.

Il gruppo fondato da Jeff Bezos ha beneficiato della fase di pandemia, che ha portato i consumatori di tutto il mondo, confinati nelle loro case a causa delle restrizioni-misure di lockdown imposte a livello globale, a optare per lo shopping online.

L’utile per azione del primo trimestre del 2021 si è attestato a $15,79, decisamente meglio dei $9,54 per azione attesi. Il fatturato è stato pari a $108,52 miliardi, rispetto ai $104,47 miliardi attesi dal consensus. Amazon ritiene che il momentum positivo continuerà anche nel secondo trimestre, fattore che dovrebbe smorzare i timori degli investitori sul rischio che il business del colosso possa rallentare in un contesto post pandemico.

La società prevede di incassare un fatturato, nel secondo trimestre, compreso tra $110 e $116 miliardi, meglio delle stime degli analisti. Il titolo Amazon avanza dell’1,7% circa.

Twitter scivola fino a -14% dopo che il social network ha avvertito sul rischio di un possibile rallentamento nella crescita degli utenti e di un aumento delle spese.

Sotto i riflettori è anche Apple, dopo l’annuncio della Commissione europea, che ha stabilito che il colosso degli iPhone ha “abusato della sua posizione dominante” nella distribuzione delle App di musica in streaming attraverso la sua App Store.

Bruxelles aveva lanciato un’indagine su App Store l’anno scorso, dopo la segnalazione arrivata dalla piattaforma di musica in streaming Spotify, che nel 2019 aveva denunciato come Apple pretendesse dagli sviluppatori di APP una commissione del 30% su ogni transazione avvenuta su App Store. Nella denuncia Spotify aveva accusato Apple di impedire agli sviluppatori di comunicare con i clienti. L’Ue ha praticamente aperto un’inchiesta formale sul caso. Apple ha risposto che la posizione dell’Unione europea è contraria al principio della “concorrenza leale”. Il titolo Apple cede quasi l’1%.