News Finanza Indici e quotazioni Wall Street: futures misti dopo KO indici a gennaio. Da Goldman Sachs a Wells Fargo: ‘correzioni normali in mercato toro’

Wall Street: futures misti dopo KO indici a gennaio. Da Goldman Sachs a Wells Fargo: ‘correzioni normali in mercato toro’

1 Febbraio 2022 13:59

Futures Usa incerti nella prima sessione di febbraio, dopo il pessimo mese di gennaio, che ha visto gli indici S&P 500 e il Nasdaq Composite riportare i mesi peggiori dal periodo più buio della pandemia Covid-19, dal marzo del 2020, con cali rispettivamente pari a -5,3% e -8,9%. Il sentiment si spiega con i timori di una crescita fuori controllo dell’inflazione e con i toni innegabilmente più hawkish della Fed.

I futures sul Dow Jones scendono dello 0,12% a 34.956 punti; quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,07% a 4.501 punti, mentre quelli sul Nasdaq sono in rialzo dello 0,17% a 14.933 punti.

I tassi sui Treasuries a 10 anni sono in calo all’1,748%.

Per lo S&P 500 si è trattato del peggior gennaio dal 2009.

Nelle ultime sessioni alcuni investitori hanno optato per il Buy The Dip, permettendo comunque all’indice, che la scorsa settimana era scivolato in fase di correzione seguendo il Nasdaq, di recuperare il 2,4% nelle ultime cinque sessioni e di schivare il triste traguardo.

Il Nasdaq rimane invece in fase di correzione, in calo del 12% circa dai massimi testati lo scorso novembre.

Diversi strategist fanno tuttavia notare che fasi di correzioni sono normali durante il mercato toro.

In particolare gli strategist di Goldman Sachs hanno ricordato agli investitori che, a partire dal 1950, ci sono state 33 correzioni dello S&P 500 pari o oltre il 10%.

“Gli ultimi ribassi rappresentano una normale correzione di mercato che non indica una recessione o la fine di questo mercato toro – ha spiegato Chris Haverland, strategist dellaa divisione dell’azionario globale presso Wells Fargo – Noi continuiamo a credere che la crescita dell’economia e gli utili societari saranno solidi quest’anno, e che la Fed non sarà eccessivamente aggressiva nel ritirare gli stimoli di politica monetaria”.

Finora, delle 172 società dello S&P 500 che hanno riportato gli utili, il 78,5% ha battuto le stime degli analisti, secondo i dati di Refinitiv. Attesa per i risultati di bilancio di Alphabet, General Motors, Starbucks, AMD e PayPal, che saranno diffusi dopo la fine della giornata di contrattazioni.