News Finanza Indici e quotazioni Wall Street futures: Nasdaq oltre +1% con rally Facebook, Apple, Qualcomm. Attesa per Pil Usa e dati lavoro

Wall Street futures: Nasdaq oltre +1% con rally Facebook, Apple, Qualcomm. Attesa per Pil Usa e dati lavoro

29 Aprile 2021 13:34

Wall Street futures positivi, grazie alla spinta che arriva dalla stagione delle trimestrali Usa e in attesa dei dati relativi al Pil e alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che saranno diffusi alle 14.30 ora italiana.

Il Pil Usa del primo trimestre dell’anno è atteso dagli analisti in rialzo del 6,5% su base annua, mentre le richieste dei sussidi sono stimate a 528.000 unità, a livelli vicini a quelli della scorsa settimana.

I futures sul Dow Jones balzano di oltre 130 punti (+0,38%), a 33.849 punti; i futures sul Nasdaq salgono di oltre 146 punti (+1,06%), a 14.038 punti, mentre quelli sullo S&P 500 mettono a segno un rialzo dello 0,68% a 4.204 punti.

Questa settimana, in particolare, vede protagoniste le Big Tech, con Apple e Facebook che hanno reso noti i bilanci del primo trimestre nella giornata di ieri, dopo la fine delle contrattazioni sulla borsa Usa. La reazione dei titoli è stata positiva.

Nei primi tre mesi del 2021 Apple ha visto il fatturato balzare del 54% su base annua. un utile per azione di $1,40, in crescita del 118% rispetto allo stesso periodo del 2020, e ben al di sopra dei 99 centesimi stimati dal consensus degli analisti intervistati da Street.

Il fatturato è balzato per l’appunto del 54%, attestandosi a $89,58 miliardi, meglio dei $77,35 miliardi stimati, con più di 2/3 legati alle vendite nei mercati ex Usa.

Ottima la performance delle vendite di tutti i prodotti Apple: le vendite di iPhone sono balzate del 65,5%; quelle dei computer Mac sono volate del 70,1%, mentre quelle degli iPad sono schizzate di quasi il 79% (sempre su base annua). Il fatturato legato ai servizi è migliorato del 26,7% dai precedenti $15,57 miliardi a $16,90 miliardi. Il colosso di Cupertino ha annunciato di aver autorizzato un nuovo programma di buyback azionario di $90 miliardi, incrementando anche i dividendi cash del 7%, a 22 centesimi di dollaro per azione. Unico neo, e non poco rilevante, la preoccupazione espressa dal gigante riguardo al problema globale della carenza dei chip, che ha investito ora anche Apple.

Il gruppo ha comunicato, di fatto, che le vendite del trimestre corrente potrebbero essere inferiori di circa $3-4 miliardi, rispetto al valore che presenterebbero nel caso in cui non ci fossero problemi relativi all’offerta dei semiconduttori: problemi che incideranno negativamente soprattutto sulla produzione degli iPad e del laptop e computer Mac. Un articolo di Bloomberg ha affrontato la questione in un articolo, sottolineando che “la scarsità globale dei chip sta andando di male in peggio, con i colossi dell’auto di tre continenti che si affiancano a Apple e a Samsung Electronics, nel paventare tagli alla produzione e perdite di fatturato a causa della crisi”. I tre colossi sono Ford, Honda e BMW. Tra i Big, anche la sudcoreana Samsung. Il titolo Apple riporta comunque un trend positivo, salendo in premercato del 2,8%.

Molto bene anche i risultati di bilancio di Facebook: l’utile per azione si è attestato a $3,30, molto meglio dei $2,37 per azione attesi; il fatturato è stato pari a $26,17 miliardi, battendo i $23,67 miliardi stimati. Le quotazioni del colosso di Mark Zuckerberg volano di oltre +7%. Buy anche su Qualcomm, che avanza del 5% dopo aver riportato un bilancio caratterizzato da un balzo del fatturato del 52%.

L’attenzione è rivolta anche alla Fed che da un lato ha rassicurato i mercati allontanando il taper tantrum, ma che dall’altro lato ha alimentato il timore di chi ritiene che Wall Street versi in una condizione di bolla, più o meno conclamata. Nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, il numero uno della Fed Jerome Powell non ha parlato di bolla speculativa, ma ha usato il termine “froth”, schiuma, indicando dunque la preoccupazione che, sui mercati, ci siano quotazioni azionarie salite a livelli superiori rispetto a quanto avallato dai fondamentali.

Alcune parti del mercato sono “frothy” – ha detto Powell – e questo è un fatto”. Le dichiarazioni hanno gelato l’azionario, che non è riuscito a beneficiare dell’impostazione dovish della Fed, che ha annunciato di aver lasciato i tassi sui fed funds ancorati allo zero, reiterando il proprio programma di Quantitative easing, che comporta l’acquisto di bond, ogni mese, per un valore di almeno $120 miliardi. Tra l’altro Powell ha sottolineato anche che è ancora prematuro affrontare la questione della riduzione degli stimoli monetari straordinari lanciati per blindare l’economia americana dalle conseguenze negative della pandemia Covid-19: dunque, non è questo il momento di parlare di tapering degli acquisti di asset.

A prevalere è stata la paura di Wall Street a rischio bolla: di conseguenza il Dow Jones ha perso 165 punti (-0,48%), lo S&P 500 non è riuscito a preservare il nuovo record intraday testato e ha chiuso piatto con una variazione pari a -0,08%, il Nasdaq ha perso lo 0,28%.

Tornando ai risultati di bilancio del primo trimestre, dai dati di Refinitiv relativi al periodo compreso tra l’inizio della stagione degli utili fino alla giornata di ieri, è emerso che l’86% delle società quotate sullo S&P 500 che hanno comunicato i loro bilanci ha battuto le stime sugli utili, riportando profitti in media superiori alle previsioni del 22,7%. Riguardo al fatturato, l’outlook è stato superato dal 77% delle società. Oggi in calendario, tra gli altri, gli utili di Caterpillar, McDonald’s, Comcast e Merck. Dopo la fine della sessione a Wall Street toccherà, tra gli altri, a Amazon e Twitter.

Oggi è il 100esimo giorno della presidenza di Joe Biden. Nella serata di ieri, Biden ha presentato al Congresso americano la propria agenda, che punta su un piano di infrastrutture del valore di $2 trilioni e di un piano a favore delle famiglie, dei bambini e degli studenti per $1,8 trilioni.