Azionario Asia contrastato dopo Pil Cina: borsa Tokyo -0,97%, Shanghai +0,87%. Oggi WS chiusa
Laura Naka Antonelli
18 gennaio 2021 - 07:34MILANO (Finanza.com)
Azionario asiatico contrastato nel giorno in cui la Cina ha pubblicato il dato relativo al Pil del quarto trimestre del 2020 e dell'intero anno. Oggi le borse mondiali saranno orfane di Wall Street, chiusa in occasione della festività nazionale dedicata alle celebrazioni di Martin Luther King. L'indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,97% a 28.242,21 punti. La borsa di Shanghai sale dello 0,87%, Hong Kong fa +0,74%, Sidney è invece sotto pressione con un calo dello 0,78%, Seoul cede più del 2%.
Rimangono protagonisti i timori sull'aumento dei contagi di coronavirus nella regione a nord est della Cina. Il sentiment degli investitori fa i conti con il lockdown di emergenza imposto nella provincia cinese di Hubei e, come ha detto a Reuters l'analista Seo Sang-young, di Kiwoom Securities, "il dato di oggi relativo al Pil cinese alimenta dubbi sulla ripresa dell'economia".
Il dato si è confermato positivo, ma ha messo in evidenza una contrazione delle spese per consumi, provocata dalla riluttanza dei consumatori cinesi a spendere a causa dell'incertezza provocata dalla pandemia del coronavirus Covid-19:
Nel quarto trimestre del 2020 l'economia della Cina è cresciuta del 6,5% su base annua, accelerando il passo rispetto al trimestre precedente (+4,9% nel terzo trimestre).
Il dato è stato migliore delle stime degli analisti intervistati da Reuters, che avevano previsto un'espansione del 6,1% nel quarto trimestre.
Nell'intero 2020 l'espansione del Pil è stata pari a +2,3%.
Il dato ha battuto le previsioni, con gli analisti che avevano previsto un aumento poco superiore al 2%.
Le spese per consumi si sono contratte tuttavia del 3,9% nell'intero 2020, facendo +4,6% a dicembre, ma comunque al di sotto +5,5% stimato dal consensus e rallentando rispetto al +5% di novembre).
Sempre a dicembre il tasso di disoccupazione della Cina è stato pari al 5,2%, come da attese e come a novembre. Nell'intero 2020, 11,98 milioni di posti di lavoro sono stati creati nelle aree urbane.
Nello stesso mese, la produzione industriale della Cina è salita del 7,3% su base annua, meglio del +6,9% atteso dal consensus e in accelerazione rispetto al +7% precedente. Dall'inizio dell'anno il dato ha segnato una crescita del 2,3% su base annua, a dispetto dell'impatto economico della pandemia Covid-19.
Infine, dall'inizio dell'anno 2020 fino al mese di dicembre, gli investimenti in asset fissi della Cina sono saliti del 2,9% su base annua, facendo peggio del +3,2% atteso dal consensus. Il dato è migliorato rispetto al +2,6% del periodo gennaio-novembre.
Dal fronte macroeconomico del Giappone, diffuso l'indice Tankan stilato da Reuters -che anticipa la pubblicazione dell'indice trimestrale Tankan compilato dalla Bank of Japan -, relativo al mese di gennaio. Il dato, che misura la fiducia delle imprese manifatturiere giapponesi, è migliorato a -1 punto, rispetto ai -9 punti di dicembre.
L'indicatore è stato tuttavia ancora negativo, a conferma della persistenza del pessimismo, anche se al record dal luglio del 2019.
L'indice della fiducia delle imprese che operano nel settore servizi è peggiorato invece a gennaio a -11 punti, rispetto ai -4 di dicembre.
Rimangono protagonisti i timori sull'aumento dei contagi di coronavirus nella regione a nord est della Cina. Il sentiment degli investitori fa i conti con il lockdown di emergenza imposto nella provincia cinese di Hubei e, come ha detto a Reuters l'analista Seo Sang-young, di Kiwoom Securities, "il dato di oggi relativo al Pil cinese alimenta dubbi sulla ripresa dell'economia".
Il dato si è confermato positivo, ma ha messo in evidenza una contrazione delle spese per consumi, provocata dalla riluttanza dei consumatori cinesi a spendere a causa dell'incertezza provocata dalla pandemia del coronavirus Covid-19:
Nel quarto trimestre del 2020 l'economia della Cina è cresciuta del 6,5% su base annua, accelerando il passo rispetto al trimestre precedente (+4,9% nel terzo trimestre).
Il dato è stato migliore delle stime degli analisti intervistati da Reuters, che avevano previsto un'espansione del 6,1% nel quarto trimestre.
Nell'intero 2020 l'espansione del Pil è stata pari a +2,3%.
Il dato ha battuto le previsioni, con gli analisti che avevano previsto un aumento poco superiore al 2%.
Le spese per consumi si sono contratte tuttavia del 3,9% nell'intero 2020, facendo +4,6% a dicembre, ma comunque al di sotto +5,5% stimato dal consensus e rallentando rispetto al +5% di novembre).
Sempre a dicembre il tasso di disoccupazione della Cina è stato pari al 5,2%, come da attese e come a novembre. Nell'intero 2020, 11,98 milioni di posti di lavoro sono stati creati nelle aree urbane.
Nello stesso mese, la produzione industriale della Cina è salita del 7,3% su base annua, meglio del +6,9% atteso dal consensus e in accelerazione rispetto al +7% precedente. Dall'inizio dell'anno il dato ha segnato una crescita del 2,3% su base annua, a dispetto dell'impatto economico della pandemia Covid-19.
Infine, dall'inizio dell'anno 2020 fino al mese di dicembre, gli investimenti in asset fissi della Cina sono saliti del 2,9% su base annua, facendo peggio del +3,2% atteso dal consensus. Il dato è migliorato rispetto al +2,6% del periodo gennaio-novembre.
Dal fronte macroeconomico del Giappone, diffuso l'indice Tankan stilato da Reuters -che anticipa la pubblicazione dell'indice trimestrale Tankan compilato dalla Bank of Japan -, relativo al mese di gennaio. Il dato, che misura la fiducia delle imprese manifatturiere giapponesi, è migliorato a -1 punto, rispetto ai -9 punti di dicembre.
L'indicatore è stato tuttavia ancora negativo, a conferma della persistenza del pessimismo, anche se al record dal luglio del 2019.
L'indice della fiducia delle imprese che operano nel settore servizi è peggiorato invece a gennaio a -11 punti, rispetto ai -4 di dicembre.
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