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Banco BPM in perdita per 46 milioni nel 2° trimestre, meglio delle attese

6 Agosto 2020 18:03

Secondo trimestre dell’anno in perdita per Banco BPM che riesce comunque a fare meglio delle stime. La banca guidata da Giuseppe Castagna segna un risultato netto del secondo trimestre, escludendo l’effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle proprie passività e gli impatti della PPA, è positivo ed è pari a 76 milioni (20 milioni nel primo trimestre). Includendo tali elementi, il trimestre segna una perdita di 46 milioni dall’utile di 151,6 milioni nel 1° trim. 2020. Le attese di consensus erano di un rosso di 91 milioni di euro. L’utile semestrale risulta pari a € 105 milioni.

Il Margine di interesse è di 479,5 milioni nel 2° trimestre 2020 (474,1 milioni nel 1° trim. 2020; + 1,1%) e 953,6 milioni nel 1° semestre 2020 (€ 1.011,3 milioni nel 1° sem. 2019; -5,7%). Le Commissioni nette ammontano a 376,4 milioni nel 2° trim. 2020 (€ 440,6 milioni nel 1° trim. 2020; – 14,6%) e 816,9 milioni nel 1° sem. 2020 (€ 888,2 milioni nel 1° sem. 2019; -8%).

A livello patrimonial il CET 1 ratio “IFRS9 fully phased” è del 13,3% del 13% al 31 dicembre 2019); il CET 1 ratio “IFRS9 phased-in” del 14,7% del 14,8% al 31 dicembre 2019.

Lo Stock di crediti deteriorati netti ammonta a 5,4 miliardi con una contrazione di € 0,1 miliardi rispetto a fine 2019 (-2,6%) e di € 0,8 miliardi rispetto al 30 giugno 2019 (-12,8%).

Banco BPM conferma che gli obiettivi del Piano Strategico 2020-2023 del Gruppo, annunciati all’inizio di marzo, a differenza delle principali linee guida di sviluppo del business, non sono più da considerarsi attuali, in quanto elaborati sulla base di ipotesi formulate prima della diffusione su scala planetaria della pandemia da Covid-19, in uno scenario macroeconomico diverso da quello che va determinandosi di giorno in giorno. Il Gruppo procederà pertanto alla predisposizione di un nuovo Piano Strategico una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore.