Notiziario Notizie Altri paesi Europa L’Austria e i tassi del bond a 100 anni: vicina morte mercato toro? Alert Ocse: più pericoli oggi che nel 2007

L’Austria e i tassi del bond a 100 anni: vicina morte mercato toro? Alert Ocse: più pericoli oggi che nel 2007

13 Settembre 2017 13:40

Via al nuovo bond a 100 anni emesso dall’Austria. Il titolo sarà collocato per un valore di 3,5 miliardi di euro, e stando ai rumor, la domanda si sta rivelando piuttosto solida. E tuttavia, secondo Bill Blain di Mint Partners, divisione della società BGC Brokers, è proprio questo bond che cambierà le carte in tavola, terrorizzando Draghi e altri banchieri centrali.

Perchè? Il motivo sta tutto nel rendimento, pari al 2%. “Ho il sospetto che un rendimento del 2% per un bond a 100 anni posaa confermarsi il momento che definirà gli ultimi giorni di un party – quello del mercato toro dei bond – alimentato da droghe e da sbornie varie Tra l’altro è una cosa che prevedo già da anni!”.

Blain riporta quanto Marcus Ashworth riassume in un articolo di Bloomberg:

“Questo nuovo bond a 100 anni sarà il bond più sensibile ai prezzi tra quelli esistenti. E in qualsiasi valuta siano denominati. Basterà che il rendimento subisca una variazione di 1 punto base per muovere il prezzo di questa obbligazione austriaca che scade nel 2117 di 43 centesimi, o dello 0,43%. Ciò avverrà perchè il rendimento è davvero basso rispetto alla scadenza di lungo termine, e ciò rende la duration del bond – o la sensibilità a eventuali reazioni dei tassi – così elevata”.

Dunque, si chiede Blain, vista la reattività dei prezzi alle variazioni dei rendimenti così alta, cosa mai potrà accadere quando la Bce staccherà la spina del Quantitative easing?

D’altronde, in quello che considera semplicemente un fatto, “i rendimenti dei bond (dell’Eurozona) sono incredibilmente bassi a causa del QE, e ciò sta creando valutazioni distorte in tutte le classi di asset”. Tutto ciò in un contesto in cui, afferma ironicamente l’esperto, la situazione di piena occupazione, di aumento dell’inflazione e di segnali di crescita renderà obbligata la strada della normalizzazione (dei tassi). E “sarà in questo momento che sul mercato dei bond la musica finirà e capiremo tutti che gli asset finanziari avranno ballato fino a quel momento nudi”, come nella triste realtà de “Il Re è nudo”.

Il commento di Bill Blain arriva quasi contestualmente a quello di William White, ex capo economista della Banca dei Regolamenti Internazionali che, in un’intervista a Bloomberg, lancia un allarme sulla situazione attuale dei mercati, “che appare molto simile a quella del 2008”, al punto che l’Ocse intravede “maggiori pericoli” più ora che nel 2007.

Attualmente presidente della Commissione economica e di revisione dello sviluppo dell’Ocse, White avverte che i prezzi sono molto elevati, in particolare per gli asset ad alto rendimento, e aggiunge che la volatilità misurata dal VIX è molto bassa, che i prezzi del mercato immobiliare stanno salendo in modo molto sostenuto, che l’azionario anche sta crescendo, e che queste sono tutte fonti di preoccupazione.