News Finanza Notizie Italia Rimborsi risparmiatori truffati, Tria: ecco perchè non ho firmato decreti attuativi

Rimborsi risparmiatori truffati, Tria: ecco perchè non ho firmato decreti attuativi

5 Aprile 2019 10:07

Proprio oggi il ministro Tria spiega le ragioni del suo no a firmare i decreti attuativi per il rimborso dei risparmiatori truffati dalle banche.

Arrivando all’Eurogruppo di Bucarest, ai microfoni di Sky Tg24, Tria afferma che il decreto sui rimborsi ai rispamiatori truffati si farà “seguendo le regole”.

“Dobbiamo pagare tutti – ha detto – e dobbiamo fare in modo che siano pagati il prima possibile e vogliamo condividerlo con i rispamiatori”.

“Stiamo cercando le norme più adatte, secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare”. E al cronista che gli ha chiesto se si sentisse sotto attacco, ha risposto: “andiamo avanti tranquillamente”.

Rassicurazioni anche dall’esponente del M5S Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento. intervistato stamattina da Radio anch’io su Rai Radio1. Sul fondo di risarcimento per i risparmiatori truffati dalle banche, Fraccaro ha fatto notare che “siamo passati da 100 mila euro che aveva dato il governo precedente a 1,5 miliardi di fondo reale. Adesso si tratta di darli: una settimana in più non cambia”.

Ancora Fraccaro:

“Vogliamo coinvolgere gli stessi truffati e le loro associazioni nel momento in cui si prenderanno delle decisioni che li riguardano, perché loro più di chiunque altro conoscono le ingiustizie che hanno subito. Ora si faranno due decreti attuativi e forse, ma spero non sia necessario, una norma di legge per migliorare il provvedimento e prima di farlo dobbiamo assolutamente incontrarli. Non possiamo calare le norme dall’alto”.

Lunedì il premier Giuseppe Conte dovrebbe incontrare le associazioni dei risparmiatori per informarsi e trovare un accordo su come dar vita alle nuove norme per i rimborsi. Il vicepremier Di Maio è stato, d’altronde, chiaro:

“Questa norma dovrà essere scritta dopo aver ascoltato i risparmiatori, non accetterò alcuna regola che non abbia il loro consenso”.

A questo punto, si potrebbe tornare ad affrontare la questione in occasione del prossimo CdM, molto probabilmente il 9 aprile.