Finanza Notizie Italia Crisi Pernigotti: turchi assicurano che resterà in Italia. In campo anche Di Maio

Crisi Pernigotti: turchi assicurano che resterà in Italia. In campo anche Di Maio

8 Novembre 2018 15:20

Si apre qualche spiraglio per i 100 dipendenti dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure a rischio cassa integrazione. La società, controllata dal del gruppo turco Toksoz, ha puntualizzato oggi che è intenzione dare corso all’esternalizzazione delle attività produttive che avvenivano a Novi, unicamente in Italia. “Elemento già ribadito – rimarca una nota – nell’incontro con i sindacati. Nel rispetto della storicità del brand Pernigotti e con l’obiettivo di mantenere la qualità distintiva dei propri prodotti”. 

Sempre oggi è arrivato l’intervento del governo con il vice premier, Luigi Di Maio, che è ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che nelle prossime settimane discuterà della situazione produttiva e occupazionale. 

La società sta procedendo all’individuazione di partner industriali in Italia a cui affidare la produzione di Novi. “Tutto questo dovrebbe anche portare a ricollocare il maggior numero possibile di dipendenti coinvolti presso aziende operanti nel medesimo settore o in imprese terziste”, conclude la nota dopo che ieri la stessa società aveva annunciato l’avvio della procedura di Cassa integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per 100 dipendenti
nel periodo compreso tra il 3 dicembre 2018 e il 2 dicembre 2019, a seguito della parziale cessazione dell’attività aziendale.

La prestigiosa società dolciaria piemontese sta attraversando una crisi dovuta al calo dei volumi di vendita con conseguente decremento del fatturato. 

Mise convoca tavolo crisi
Oggi è sceso in campo anche il governo con la convocazione al Mise il 15 novembre di un tavolo di crisi, presieduto dal vicecapo di Gabinetto Giorgio Sorial, per discutere della situazione produttiva e occupazionale inerente la società Pernigotti. Lo ha reso noto oggi il ministero dello Sviluppo economico.

Ieri è arrivato l’annuncio dell’intenzione del gruppo turco Toksoz, maggior produttore mondiale di nocciole e che aveva acquisito il marchio nel 2013, di voler chiudere lo stabilimento di Novi Ligure della Pernigotti dopo ben 158 anni di attività. Prevista la cassa integrazione per 100 dipendenti.