Finanza Notizie Italia Bankitalia: nuovo record del debito pubblico, a luglio sale a 2.300 miliardi

Bankitalia: nuovo record del debito pubblico, a luglio sale a 2.300 miliardi

15 Settembre 2017 11:27

Il debito pubblico italiano mette a segno un nuovo record. Nel mese di luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è spinto ancora in alto fino a sfiorare la soglia di 2.300 miliardi, in aumento di 18,6 miliardi rispetto al mese precedente. E’ quanto emerge dai dati contenuti nel fascicolo “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, diffuso questa mattina dalla Banca d’Italia. Un dato quello di luglio (pari per l’esattezza a 2.299,97 miliardi) che ha battuto il precedente primato di giugno di 2.281,417 miliardi.

Bankitalia spiega che l’incremento riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro per 32,9 miliardi a 85,6 miliardi (erano pari a 101 miliardi a luglio 2016), in parte compensato dall’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (13,3 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi).
Con riferimento ai sotto settori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19 miliardi, quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,4 miliardi; il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

Nel mese di luglio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state, invece, pari a 47,1 miliardi (8,5 miliardi in più rispetto a quelle rilevate nello stesso mese del 2016). Nei primi sette mesi del 2017 sono state pari a 233,1 miliardi, in diminuzione dell’1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2016, anche in connessione con lo slittamento delle scadenze per il versamento di alcune imposte.

Consumatori: debito si è impennato da aprile

E di fronte al nuovo record del debito pubblico italiano, l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) ha dichiarato: “La cosa più grave è che mentre lo scorso anno i dati erano altalenanti, si passava da record a discese, da aprile il debito si è impennato. Il lieve rialzo del Pil non può consentire di trascurare l’abbassamento del debito in valore assoluto, altrimenti il loro rapporto non si abbasserà mai”.