Finanza Notizie Italia Banche italiane, è corsa agli sportelli? A gennaio aziende hanno ritirato 7% conti correnti

Banche italiane, è corsa agli sportelli? A gennaio aziende hanno ritirato 7% conti correnti

5 Marzo 2019 11:05

Una notizia che, di certo, avrà messo sull’attenti l’intero sistema bancario italiano (e chi lo vigila). Nel mese di gennaio, le aziende italiane non finanziarie hanno ritirato dai propri depositi overnight una liquidità superiore a 20 miliardi di euro, oltre il 7% dei conti correnti.  E’ quanto emerge dai dati della Bce, che sono stati ripresi in un articolo da Bloomberg, e riproposti dal Sole 24 Ore nella sua edizione odierna.

Le ragioni di un prelievo record, scrive Bloomberg, possono essere diverse, e spaziare dal timore che le tasse possano salire al rischio di vedere intaccato il proprio livello di cash in caso di recessione.

Il prelievo è il più alto da quando la Bce ha iniziato a raccogliere i dati 16 anni fa, ed è messo in evidenza con un grafico di Bloomberg.

Il Sole 24 Ore, tuttavia, aspetta prima di lanciare un campanello d’allarme, sottolineando che la cifra dovrebbe essere contestualizzata, “e soprattutto considerata alla luce degli effetti della stagionalità”.

Ovvero?

“Per i depositi overnight delle imprese – quelli a cui fa riferimento il dato Bce – il mese di gennaio è generalmente caratterizzato da un forte deflusso di denaro rispetto al precedente, quando invece si assisste a un rilevante afflusso di denaro sui conti correnti”. Viene fatto notare inoltre che, nel complesso, a fine 2018 “le consistenze di denaro sui depositi bancari detenuti da società non finanziarie italiane erano cresciute di oltre 4 miliardi rispetto a 12 mesi prima, raggiungendo quota 282,6 miliardi”.

Il quotidiano di Confindustria va avanti, sottolineando che, “tornando al dato registrato a gennaio, si può pensare che tradizionalmente dopo la crescita dei depositi a fine anno (che può essere associata all’accredito degli interessi di fine anno e alle tredicesime) i depositi overnight delle imprese diminuiscano sempre in maniera significativa. Anche per questo, fonti vicine a Banca d’Italia, segnalano come secondo le informazioni in loro possesso si possa trattare quindi di “consueto rimbalzo di fine anno”.

Il tema della fuga dei capitali dalle banche è attentamente seguito dagli italiani, a causa degli alert liquidità che sono stati lanciati negli ultimi anni in merito ad alcune banche.

L’ultimo caso ha visto protagonista Carige, la banca messa in sicurezza con un decreto varato dal governo M5S-Lega, con La Stampa e il Secolo XIX che hanno riportato all’inizio di febbraio indiscrezioni su una corsa agli sportelli ai massimi storici, pari a ben tre miliardi da Natale.

Immediata la replica dell’istituto genovese: “Carige smentisce i contenuti e le relative cifre in quanto clamorosamente false sia negli ammontari che in riferimento ai singoli casi citati”.

Le indiscrezioni avevano fatto riferimento a una presunta fuga avvenuta a seguito dell’assemblea del 22 dicembre scorso, in cui era stato bocciato l’aumento di capitale, e l’Epifania, giorno del decreto varato dal governo per stanziare 1,2 miliardi a favore dell’istituto.